Molti sostengono che gli scrittori siano inutili perché non creano nulla di concreto. Voglio rispondere a queste voci riportando una citazione di Pablo Picasso: “Todo lo que puedas imaginar es real” che, per chi non sa lo spagnolo come me, significa che “Tutto ciò che puoi immaginare è reale”. Come ho già detto nella mia presentazione, sto provando a scrivere un romanzo le cui vicende si svolgono in un mondo immaginario. Ma il fatto che lo stia inventando affidandomi completamente alla fantasia, non significa che non sia reale: i luoghi che descrivo con i loro profumi e colori ed i personaggi con le loro storie, esistono. Io li vedo e li sento.
Questo per dire che non dobbiamo fermarci a considerare solo quello che possiamo vedere e toccare, ma cercare di imparare a guardare oltre i nostri confini. Lo sapete che le mosche vedono dei colori che l’occhio umano non è in grado di percepire? Questo vuol dire che la natura ha delle sfumature che noi non conosciamo, ma ciò non significa che non esistono. La mosca, un insetto apparentemente inutile e fastidioso, vede cose che noi non possiamo ammirare. Oltre alle nostre diottrie si cela un mondo nascosto e pieno di sorprese… non è affascinante? Un po’ inquietante, certo, ma affascinante. Ed è per questo che, secondo me, lo scrittore è una sorta di viaggiatore. Un viaggiatore che cerca ed esplora terre sconosciute, tracciando sentieri dove nessuno è mai passato prima, alla costante ricerca di nuove prospettive da cui ammirare la vita.
La scrittura è concreta, la scrittura è viva. Se quello che viene narrato in un libro non esistesse, allora come si spiegherebbero le emozioni che provano i lettori? Un semplice racconto può far piangere, ridere, arrabbiare, riflettere… la gente si lega alle vicende dei personaggi di una storia, soffre e si rallegra con loro, come se fossero dei reali compagni di viaggio. Ed effettivamente, mentre leggiamo, quasi ci dimentichiamo del fatto che dietro a tutto quello ci sta la fervida fantasia di uno scrittore. La verità è che un’idea, una penna ed un foglio di carta possono smuovere le montagne e prosciugare gli oceani. Le parole rimangono nel tempo e lasciano un segno nella storia.
La scrittura non è astratta, anzi, dà vita a qualcosa di potente. La scrittura può compiere rivoluzioni. La scrittura può sollevare il mondo.
Alessandro Frosio
Ciao Alessandro, non ti conosco ancora di persona ma per il tuo modo di raccontare e raccontarti è come se ti conoscessi da sempre. Se posso umilmente darti un consiglio è di continuare in questo viaggio che sono certo ti riserverà tanto.
In bocca al lupo e…. al prossimo post!!!
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Quello che dici e racconti sembra proprio che tu lo viva davvero, è bellissimo poter provare emozioni attraverso racconti come i tuoi
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Grazie mille per il suo sostegno, mi fa molto piacere che i miei articoli siano di suo gradimento. Continuerò a viaggiare…
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Ciao Letizia.
Mi fa molto piacere che la gente possa provare delle emozioni attraverso quello che scrivo, non credevo che i miei racconti potessero arrivare a tanto. Grazie per avermi scritto, commenti come i tuoi mi danno il coraggio per andare avanti.
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Bravo!
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Sì la scrittura è concreta, ho forse più insegnanti nei libri che umani in carne ed ossa. Rimane tutto su carta, ma la carta ti lascia libero di strapparla o trasformarla che è qualcosa di più personale. Penso di essere così per dei personaggi di inchiostro, per l’amore per l’osservazione e per il bello che ho trovato nelle descrizioni. E tutto questo è sbalorditivo, è solo frutto di uno scervellamento o forse solo della liberazione di umani, che come me hanno desiderato esprimersi e entrare nelle vite delle persone, con qualcosa che punta su una lavorazione astratta, ma che è certamente più concreta del mondo che viviamo pgni giorno senza renderci conto del continuo miracolo
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